In generale, i dispositivi definiti “ibridi” sono impianti che vengono alimentati da fonti di energia miste; nella maggior parte dei casi le fonti utilizzate sono combustibili fossili e una fonte di naturale come il fotovoltaico alimentato da pannelli solari. La caldaia ibrida non fa eccezione: dispositivi di questo tipo possono sfruttare, oltre all’energia da fonte rinnovabile, una tecnologia a pompa di calore alimentata da mentano, lo stesso che tutti noi utilizziamo nelle nostre abitazioni.
Attraverso un impianto siffatto è possibile riscaldare e raffreddare l’ambiente domestico, e contemporaneamente, produrre l’acqua calda per i sanitari. Sarà la caldaia stessa a “decidere” che tipo di fonte utilizzare, ponderando il rapporto fra temperature esterne e temperature interne. L’impianto risulterà di piccole dimensioni e di facile installazione e può essere adattato ad ogni tipo di termosifone preesistente, anche se il suo utilizzo ideale è quello combinato ad un impianto di riscaldamento a pavimento, in grado di garantire comfort e ottimizzazione del calore all’interno dell’ambiente. Quindi i vantaggi di una caldaia ibrida sono molteplici, soprattutto per quanto riguarda il risparmio energetico. Vediamo quali.
Perché scegliere una caldaia ibrida
La scelta di installare una caldaia ibrida comporta un notevole risparmio energetico. Questo è possibile grazie al funzionamento di questi sistemi combinati che riescono a modulare e gestire le fonti energetiche a seconda della temperatura esterna ed efficientare la distribuzione. Inoltre le caldaie ibride permettono di poter scegliere le fonti più convenienti anche nel tempo. Questo si traduce in bollette più leggere: si stima infatti, che tramite una caldaia ibrida il risparmio si traduca in circa il 35% del totale di spesa annua su riscaldamento e raffreddamento. Questa percentuale, poi, arriva a superare il 70% nel caso di caldaia ibrida combinata con pannelli fotovoltaici. Contando che una famiglia spende in media 1500 euro all’anno per riscaldare e raffreddare le abitazioni, il risparmio può essere superiore alle 1000 euro. A questo si aggiunge poi la forte riduzione di emissioni nell’aria
che respiriamo.
Scegliere una caldaia ibrida quindi, è anche un investimento nei confronti dell’ambiente e del futuro del pianeta. Ed è proprio per incentivare la sostituzione delle vecchie caldaie con nuovi sistemi ibridi che è stato introdotto il cosiddetto “Conto termico”, il contributo statale che rimborsa fino al 65% tutti quei soggetti, pubblici privati, ma anche condomini, che decidono di intervenire per migliorare l’efficienza energetica degli edifici seguendo le regolamentazioni imposte per legge. Vediamo nello specifico di cosa si tratta. Conto termico Il conto termico, come abbiamo già accennato, è un contributo rivolto ad attività, condomini o privati cittadini volto ad incentivare l’installazione di sistemi di produzione di energia pulita come pannelli fotovoltaici o la sostituzione di caldaie con sistemi più efficienti. Introdotto nel 2012 e poi ampliato nel 2016, è gestito dal GSE (Gestore dei servizi elettrici) al quale bisogna rivolgersi per richiedere il contributo che può arrivare fino al 65% a seconda dell’entità dei lavori svolti.
Per fare domanda di contributo Conto Termico, è necessario collegarsi al portale GSE ed inserire la richiesta, entro e non oltre 60 giorni dalla chiusura del cantiere. La domanda verrà poi valutata dal gestore ed eventualmente approvata. Nel caso delle pubbliche Amministrazioni, invece, possono richiedere ed ottenere parte dell’incentivo anche prima dell’inizio dei lavori e la richiesta può essere fatta anche tramite “prenotazione”.
Quando si ricevono i soldi?
Una volta fatta la richiesta tramite il cosiddetto “portale termico” GSE, sarà necessario attendere i tempi di valutazione da parte del gestore. In caso di via libera da parte, il gestore dei servizi elettrici, provvederà ad erogare il denaro direttamente al privato tramite bonifico bancario, entro un mese dall’approvazione della richiesta stessa. In genere, il processo di verifica delle domande è piuttosto breve, ed impiega al massimo due mesi. Questo significa che possiamo ricevere il rimborso in poco meno di 90 giorni dall’invio della documentazione. Nel caso in cui il rimborso non superi i 5000 euro,
l’importo verrà bonificato in un’unica tranche, mentre se l’importo è superiore, la cifra intera verrà liquidata in due rate.
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